Un nuovo appuntamento alla scoperta dell’archeologia.
IL SANTUARIO DI HERA ARGIVA
La volta scorsa vi abbiamo parlato del parco archeologico di Paestum e del museo nel quale sono conservate le metope del Santuario di Hera Argiva alla foce del Sele, detto anche heraion.
L’heraion sorgeva a circa 9 km dalla citta di Poseidonia, ed era un complesso monumentale di grande importanza.
Secondo la leggenda, il tempio sarebbe stato eretto da Giasone e dagli Argonauti nel loro viaggio di ritorno dopo la conquista del vello d’oro.
A Giasone era attribuita la fondazione di diversi edifici sacri sorti nei luoghi dove la nave Argo si era fermata nel suo viaggio alla conquista del vello d’oro, tra cui il tempio ad Era Argiva lungo le rive del fiume Sele. La notizia riportata da Strabone nel libro I della Geografia e confermata da altre fonti (Plinio, Solino) ha reso possibile l’identificazione di tale tempio con l’heraion.
Questo tempio fu localizzato e portato alla luce solo negli anni trenta del Novecento. In questo periodo furono ritrovate le splendide metope che accolgono i visitatori del Museo di Pestum.
Ad oggi purtroppo ben poco rimane degli elementi che costituivano il santuario, se non le 70 metope e le decorazioni della cornice dell’edificio; tuttavia il complesso di Hera Argiva è ancora oggi un luogo pieno di fascino e mistero.
Lungo la foce del Sele c’è il cosiddetto “Museo Narrante”, una vecchia masseria restaurata dove attraverso video e ricostruzioni in 3D viene raccontata la storia del tempio e i suoi collegamenti con la cultura cristiana. Infatti si scopre che i riti e la devozione per la dea hera sono molto simili a quelli cristiana per la Madonna del Granato, il cui santuario sorge a ridosso del Monte Calpazio.
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI VELIA
A circa 40 km dai templi di Paestum, sorge un altro bellissimo e affascinante parco archeologico, quello di Velia, nella cittadina marina di Ascea.
Gli scavi di Velia, patria della scuola filosofica di Parmenide e Zenone, offrono al turista la possibilità di assaporare la vita quotidiana di una delle città più prospere della Magna Grecia, proprio perché posta nel mezzo delle rotte commerciali della Grecia e dell’Etruria.
Il parco archeologico di Velia è di una bellezza mozzafiato, sospeso tra il blu del mare di Ascea e il verde della macchia mediterranea in cui è immerso.
Un po’ di storia
La città di Velia, Elea per i Greci, fu fondata intorno al 540 a.C. da un gruppo di greci della Focea e conobbe un grande sviluppo anche in tutta l’epoca romana, durante la quale acquisì il diritto di coniare moneta per aver partecipato valorosamente alle guerre puniche.
Cicerone, Orazio e molti altri personaggi illustri del tempo la scelsero come meta delle loro villeggiature dato il clima mite e accogliente e la famosa vivacità culturale.
Nel Medioevo la popolazione si ritirò sull’antica acropoli, che ospita il più antico abitato di Velia risalente al VI sec. a.C., e dove sorge un castello, che oggi ospita diverse rappresentazioni teatrali all’aperto.
Il declino di Velia giunse con il progressivo insabbiamento dei porti che causarono la fine degli scambi commerciali e della ricchezza economica. Nel 1921 iniziarono gli scavi che hanno riportato alla luce le bellezze architettoniche che hanno reso Velia Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1998.
Il parco archeologico
La passeggiata archeologica ha inizio dalla città bassa, dove gran parte degli edifici risalgono all’età ellenistica e romana.
Imponente la Porta Rosa, prestigioso monumento che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della città (meridionale e settentrionale) e di viadotto congiungente le due sommità dell’acropoli. La Porta Rosa è considerata un vero patrimonio dell’architettura dell’epoca, essendo l’unico esempio di arco greco del IV sec.
Di epoca romana sono le Terme Adriane, del II sec. d.C., dove sono visibili vari ambienti del calidarium e del frigidarium, decorato da uno splendido mosaico che raffigura animali e mostri marini.
E ancora le strade, le insulae, i resti dell’antica città, il Pozzo Sacro dove anticamente i fedeli gettavano le loro offerte agli dei, l’Acropoli e il Castello costruito sugli antichi resti di un tempio pagano, la Torre Angioina divenuta simbolo della città, la Cappella Palatina e la Chiesa di Santa Maria, e infine l’Antiquarium, ovvero un piccolo museo in cui è possibile ammirare i ritrovamenti rinvenuti durante gli scavi.
E a visita terminata, tuffatevi nelle acque cristalline del mare di Ascea Marina dove natura e arte si fondono per gli occhi del visitatore.
Acqua, cappellino, scarpe comode; che il viaggio nel passato abbia inizio.