Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria riscoperta della cosiddetta “Cucina povera”, fatta di piatti semplici e genuini, con procedimenti facili e veloci.
La lunga storia dell’arte dell’arrangiarsi
In realtà la cucina povera è molto di più di un piatto semplice o povero. L’ingrediente principale che accomuna tutti i piatti è la tradizione storica che essi raccontano, fatta di nonne che si arrangiavano con il poco per sfamare le famiglie numerose, prodotti stagionali in abbondanza preparati in svariati modi, pentole fumanti sotto i focolari che scaldavano le gelide serate invernali, avanzi del giorno prima che si trasformavano in preparazioni ricche di gusto e sapore, momenti di festa da condividere con il vicinato, periodi di ristrettezza economica in cui il cibo scarseggiava ma la fantasia no.
La cucina povera racconta la storia gastronomica dell’Italia, e oggi viene riproposta, anche in versione gourmet, nei più famosi ristoranti e trattorie del paese. Durante la rilassante vacanza al Camping Village bisognerà assolutamente fare un tuffo nel passato e assaporare i piatti che hanno fatto la storia del Cilento e della Dieta Mediterranea! In zona ci sono tantissimi ristoranti e trattorie dove fare tappa e, perché no, rubare qualche idea gastronomica da ricreare nella vostra cucina al ritorno dalle vacanze.
Iniziamo con un grande classico, fresco e gustoso, ideale anche da assaporare in spiaggia sotto l’ombrellone.
I piatti storici del Cilento da non perdere
1.Il mitico Acquasale, piatto poverissimo, fatto di pane biscottato (cioè rimesso nel forno), leggermente ammollato in acqua e condito con sale, pomodori e olio extravergine d’oliva rigorosamente del posto. L’ideale è abbinarlo con la mozzarella di Bufala, da scegliere in uno dei tanti caseifici in zona per un’esperienza di gusto, leggera e nutriente allo stesso tempo.
2.Se siete in vacanza da noi nella seconda metà di agosto non potete perdervi la Sagra dei “Ciccimmaretati” di Stio, un piccolo paese del salernitano che, tutti gli anni, solitamente dal 17 al 23 agosto, accoglie i partecipanti sotto un castagneto secolare, ricreando l’atmosfera storica di un tempo con piatti e abiti tradizionali. La sagra prende il nome dal piatto principale legato alla tradizione contadina, i Ciccimmaretati, una zuppa di legumi saporita che tradizionalmente veniva preparata il primo di maggio con gli avanzi di tutti i legumi non mangiati durante l’inverno, che venivano “maritati”, oltre che fra di loro, anche con le castagne. Si cercava così di far fronte al periodo di magra prima del nuovo raccolto e sfamare la famiglia con un piatto semplice ma completo.
3.La sagra dei piatti poveri di Stio conta migliaia di partecipanti da tutta Italia. L’edizione 2020, purtroppo, è stata cancellata a causa della pandemia da Covid-19 ma siamo fiduciosi di potervi partecipare il prossimo 2021 con i sorrisi e gli abbracci che tanto ci mancano. Sempre alla Sagra di Stio, non si può non assaggiare un altro cult della tradizione culinaria cilentana, le mitiche mulignane ‘mbuttanate, melanzane ripiene di prodotti tipici del posto. Seguendo la ricetta classica 5 sono gli ingredienti che non devono mancare, uova fresche, cacioricotta di capra stagionato grattugiato, pomodori, olio extravergine d’oliva e l’inconfondibile profumo e aroma del basilico.
4.E le melanzane la fanno da padrone anche in un altro piatto tipico, la Ciambotta, che di sicuro avrete già riprodotto nelle vostre case, ma con gli ortaggi del Cilento è tutta un’altra storia. Ogni famiglia e ogni paesino cilentano ha la sua ricetta e ingrediente segreto, perché nasce dall’esigenza di portare a tavola un piatto completo con le rimanenze degli ortaggi.
5.Rimaniamo sul tema legumi per le Lagane e ceci, piatto icona del Cilento, semplice, ricco di sapori e di storia. Persino il poeta latino Orazio ne parlava in alcuni versi delle sue Satire. Le lagane sono una pasta a striscioline fatta a mano con acqua e farina che si sposano con i ceci di Cicerale, una varietà particolare ricca di proprietà nutritive e di sapore. Un mix di semplicità, gusto e nutrimento da capogiro.
Per oggi ci fermiamo qui, non vogliamo fare un attentato alla vostra forma fisica e alla vostra prova costume. Nel prossimo appuntamento con la cucina cilentana vi faremo “assaggiare” altri gustosi piatti della tradizione, dai primi ai secondi, e anche un qualche dolcetto che male non fa. D’altronde siamo in vacanza, la dieta lasciamola a casa!